Seduta per terra su una piana dell'orto, mi guardo intorno nella luce del sole; le fronde degli ulivi mi fanno ombra ma rimandano bagliori, piccole lame di lampi, come un caleidoscopio naturale, un effetto stroboscopico. Sono carichi di piccolissime palline di un verde tenero: non sono ancora olive, ma boccioli dei fiori in procinto di aprirsi.
Le ghiandaie si chiamano una con l'altra, segnalano – credo – ciliegie selvatiche da beccare dal grande albero, grande e inaccessibile agli umani, che domina un rilievo di fronte; sento un fruscio: Giatt, con il tartufo in caccia, si fionda sulla sua scorta di legnetti esplorata dalle lucertole; le api legnaiole – nere con le ali blu (le adoro!) – vanno e vengono in cerca di fiori. Non ci sono ancora quelli delle zucchine, il loro letto preferito: d'estate, quando li raccolgo, le trovo addormentate dentro. Appena tocco il fiore, se ne vanno via tranquille con uno zzz che suona come un commento.
Il cielo limpido, il vento fresco, la pausa tra i lavori di preparazione dell'orto è rigenerante. Penso alla scrittura. Tante le idee, lampi anche loro, meno quantificabili del tempo che quello è e, forse, resta. L'unica azione sensata che posso compiere è tentare di non sprecarlo in stupidate e muovermi, agire, elaborare, correre.
Mi aspetta una gara, una sorta di maratona di New York, concorrenti innumerabili, disparati, esperti, esordienti, di tutti i tipi, di tutti i generi. Saremo in tantissimi a correre lungo un circuito prestabilito e conterà solo chi arriverà primo.
Mi sento come Forrest Gump seduto sulla panchina. Lui aveva già finito di correre, io no. Di fianco a me, al posto della scatola di cioccolatini, una piletta di libri, quelli che ho scritto finora. Ho anch'io le scarpe sporche, della terra dell'orto, del lavoro fisico che mi corrobora e sostiene. Aleggerà una piuma? Sarà nell'aria, prima di appoggiarsi su un piede? Su quale?
Magari sul mio?
Esco di metafora e spiego: la piuma d'oro citata nel titolo di queste righe è quella dell'immagine più sotto. Si tratta dell'icona del Writer Gold Officina, concorso letterario on line riservato ai libri inseriti nella biblioteca di Writer Officina, una piattaforma che offre servizi gratuiti. Si inserisce la propria opera sotto forma di corposo estratto e ci si affida alla curiosità e all'interesse dei lettori che, prima di acquistare, desiderano assaggiare il tema, il tipo di scrittura, il genere di racconto oppure ascoltare opinioni altrui espresse in sintesi con un apprezzamento sotto forma di cuore o di articolata recensione.
Quella che inizia oggi – 20 maggio 2025 – è la seconda edizione.
Il regolamento, molto asciutto e semplice, si può leggere qui.
Oltre all'attestato per i primi tre classificati e a un'intervista al vincitore, in palio c'è “solo” una maggiore visibilità, un po' di quella pubblicità che un autore cerca di alimentare con ogni mezzo, specie chi – come me – scrive libri solidali.
Ho partecipato alla prima edizione con l'unico mio estratto allora inserito, il primo romanzo, dedicato al mio Pedro, secondo classificato (una ideale piuma d'argento della quale sono orgogliosissima).
Ora ne ho in gara cinque in totale; sono questi, in ordine di pubblicazione
1) Io ho sempre parlato. Vita di un cane unico con umani normali a questo link
2) Anime animali. Racconti a questo link
3) Chiuse le pagine del libro. Dialoghi e racconti a questo link
4) Estemporanea. Scritture brevi con quadri d'autore a questo link
5) Tutta l'estate davanti. Levanto sempre a questo link
votarli è semplicissimo: è sufficiente un clic sull'icona della piuma d'oro collocata alla fine di ogni estratto e seguire poi le istruzioni altrettanto semplici che arriveranno via posta elettronica.
In tutto, due clic: scelta e convalida del voto.
Attenzione però: il voto è uno solo e non lo si può cambiare una volta convalidato.
Per aiutare nella scelta, nei prossimi giorni presenterò ciascuno dei miei lavori. Conto in questo modo di incuriosire e spingere alla lettura degli estratti.
Con calma.Per scegliere quale piace di più, c'è tempo fino al prossimo 20 novembre.
Grazie a tutti.

immagine di proprietà di Abel Wakaam