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©Amelia Belloni Sonzogni

 

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con la stilo nel pc

no save list 3. l'incubo

04-10-2025 12:57

Amelia Belloni Sonzogni

racconto, dialoghi-sotto-la-scrivania-dellautore, no-save-list,

no save list 3. l'incubo

il Giatt, dopo aver letto la cosiddetta Save List e proposta di legge connessa, ha avuto un incubo...

[Nella sua cuccia Giatt sonnecchia ma bofonchia, si agita e fa movimenti inconsulti con le zampe; quando abbaia, Pedro lo sente e si manifesta a modo suo]

 

Chi sei? Cosa vuoi? Perché mi passi quel coso addosso? Vai viaaaa!

Giatt! Svegliati...

Io abbaio quanto voglio, hai capito?! Vatteneeee!

Svegliati, Giatt, sono io, Pedro.

Pedro? Che c'è?

Dimmelo tu, eri agitato: straparlavi di un coso addosso, di qualcuno che ti voleva zittire. Sognavi?

Un incubo! Maledetta lista, quanto mai ti ho dato retta e l'ho letta tutta.

Bravo! Ma cos'hai sognato?

C'era un tizio che mi voleva toccare con un coso.

Che coso? 

Non lo so, lei mi diceva di star bravo perché non mi faceva niente, serviva a leggere il microchip ma io ho sentito un brivido attorno al collo e ho visto un altro tizio che mi passava davanti e aveva in mano una corda che pareva un cappio e mi sono ricordato che in canile mi avevano raccontato di uno che prendeva i cani con quella corda e li portava via e poi li vendeva a un altro che li vendeva a un altro ancora che se li mangiava pure.

Mi pare fantasioso ma neanche tanto impossibile. Come è finito l'incubo?

Non è finito! C'era uno che mi correva incontro mentre passava un ciclista e io ho abbaiato come faccio sempre quando sono nell'orto. Lei mi diceva di stare fermo e zitto ma io...

ma tu non l'ascoltavi: e questa non è una novità: lo sai che dovresti obbedire al richiamo?

Lo so, e lo faccio anche. A volte, quando decido io.

Appunto.

Solo che quel ciclista lì che pareva un giochino con la molla ha investito un passeggino.

Come ha fatto? Non l'ha visto?

Non lo so: la signora che spingeva il passeggino guardava il telefono invece della strada. Il bambino che era dentro è rotolato fuori ma è arrivato di corsa un cane enorme, sapessi che gigante!

Che cane era? Di razza?

Un nome strano, me lo ha detto, aspetta Rafanterio, no, Rafeiro do Alentejo.

Mai sentito e neanche visto.

Ah neanche io, e neanche lui.

In che senso?

Mi ha detto...

ma chi, il cane?

Sì, mi ha detto che lui non c'è da nessuna parte, solo sulla lista. E io – che l'ho letta bene – me lo sono pure sognato! Però è bravo e buonissimo perché ha preso il bambino per la collottola.

Vorrai dire per il collo.

Sì, insomma l'ha preso delicatamente – il bambino rideva, forse gli ha fatto il solletico – e l'ha rimesso nel passeggino. Intanto la signora che era al telefono ha preso un ombrello e lo ha aperto senza guardarsi intorno.

Un'oca sarebbe stata più attenta.

Infatti, è mancato poco che mi infilasse la punta nell'occhio. Per fortuna mi sono spostato anche perché ho visto arrivare tante persone – troppe persone – che si sono avvicinate tutte insieme e io avevo paura e poi mi sono svegliato. Che incubo! Cos'era, secondo te?

Un concentrato del CAE-1.

Dici? Quell'esame che dovrebbero superare per esempio quei due nostri amici che non hanno il pedigree ma rientrano nella lista?

Esatto. Proprio quello.

Ussignur! Ma la lista adesso dov'è?

Al Senato.

Cioè?

Te lo spiego un altro giorno, altrimenti ti viene un altro incubo.

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