l'abbandono fiducioso addosso...

... è una sensazione che ho sperimentato con il mio piccolo Dog: lo prendevo in braccio, lasciavo si appoggiasse alla mia spalla e poi lo cullavo, o ballavamo, o ragionavamo sui nostri impegni quotidiani, finché la frenesia di movimento che lo abitava prendeva il sopravvento.
Lo facevo anche con Pedro, che si affidava placido, pensieroso, filosofo pronto a insegnarmi la pace e al tempo stesso la curiosità per quanto ci girava attorno (l'immagine è tra quelle appena ritrovate).
Con Giatt non riesco: da cucciolo non amava stare in braccio, troppa diffidenza da superare; ora, da grande, pesa troppo e non ama queste posture: sarà la conformazione del suo fisico bislungo. Però, quando capisce che lo stiamo curando, si affida in modo totale: si lascia perlustrare e bacia riconoscente. È indelebile il ricordo (non immortalato, ahimè) dell’aerosol quotidiano per curare una brutta bronchite.

Per leggere di Dog e della sua ragione di vita si può curiosare qui e poi acquistare Anime animali. Racconti (tutto il ricavato a Save the dogs and other animals – Progetto Non uno di troppo Calabria).
Per leggere di Pedro e Giatt, si può curiosare qui e qui e acquistare Io ho sempre parlato e Chiuse le pagine del libro (tutto il ricavato a Il rifugio di Francy Cognato, Palermo)
Per leggere di Giatt e della sua esistenza di cane da orto si può curiosare qui e poi acquistare Estemporanea (tutto il ricavato all’Associazione A…Fido di Campobello di Mazara).