«Licchelacche era nel bosco»
Se dico Maremma, penso subito a un paesaggio in gran parte ancora allo stato brado con le mandrie e i butteri che le seguono e lo immagino custodito con cura in ogni dove. A questo mi porta il mio animo bucolico e ancora parecchio ingenuo nonostante l’età avanzata. Fatico a immaginare un territorio tanto bello diventare teatro della trama creata da Estella Milianti per Abbracciati alla notte, una crime novel che si apre sulla scena di una rapina a mano armata; non racconto altro perché rovinerei il gusto di una lettura coinvolgente e rocambolesca, come le vicende di questi rapinatori in erba e in fuga tra boschi, colline, rifugi di cacciatori, un fiume, vigne, uliveti e baracche, ma anche un ricco casale al centro di una vasta proprietà, un’officina e un’armeria dalla quale arrivano le armi ai bracconieri come Italo, detto Licchelacche, proprietario di una muta di cani assatanata, che ha perso tutto, anche loro.
Dall’intreccio incalzante emerge una ricostruzione dell’ambiente fisico e del tessuto sociale, che racconta quanto sia difficile e il più delle volte impossibile preservare un territorio, prezioso per bellezze naturali e paziente attività agricola, dallo scempio delle trasformazioni legate alla modernità nostra contemporanea.
Territorio devastato e valori un tempo fondanti, ormai stracciati, buttati via, in modo insensato. La vita faticosa, ma laboriosa, produttiva, onesta, è a un certo punto considerata roba da pezzenti: così, una mattina d’estate…
L’amicizia è messa a dura prova. Il senso delle priorità e del limite è valicato. I rapporti personali scricchiolano sotto il peso del sospetto e la lealtà è una chimera. Non ci si può più fidare di nessuno. Regna sovrana l’avidità: è il motore di tutto, che muova una piccola ma feroce criminalità, o piloti le aspirazioni di grandezza di una famiglia già potente e predominante, o spinga la speculazione edilizia e industriale, la stessa che ha portato a espropriare terreni a favore di un centro commerciale, omogeneizzante, frustrante, affollatissimo.
Marco e Lidia, i protagonisti principali, colgono per un istante, incastonato in una notte che li abbraccia, il non-senso della rapina e degli accadimenti successivi, che corrono però verso il baratro dell’inevitabile.