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©Amelia Belloni Sonzogni

 

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con la stilo nel pc

prediligo la prosa

21-03-2023 07:53

Amelia Belloni Sonzogni

recensione, recensione, poesia,

prediligo la prosa

Giambo, un amico poeta

La poesia mi piace, ma non è il mio genere preferito, nonostante invidi la sintesi e la pregnanza di cui i poeti sono maestri. Eppure, nel mio tempo scolare, da entrambi i lati della cattedra, ne ho lette, interpretate, scelte, proposte e provato a spiegare parecchie, previste o meno dai programmi ministeriali. Mi incanto a volte a leggerne qualcuna qui e là, pubblicate da amici esperti o a loro volta poeti.
È questo il caso di Gian Paolo Ragnoli che per me è Giambo. Ora, come me, si è schiarito i capelli, ma è l’unico aspetto diverso che ho notato in lui alla presentazione del suo ultimo libro di poesie: Il silenzio fra i tuoi passi. Poesie 2017 – 2022.
L’ho incontrato ogni estate, abbiamo amici e conoscenze in comune, ho coccolato sua figlia Marta quando era minuscola ma solo ora scopro che è un poeta. A volte, la mia distrazione raggiunge vette imperdonabili. Leggo subito, dunque, con la matita in mano perché le note a margine non mi scappino di mente.
E trovo, tra l’altro, mutuando parole: la tenerezza malinconica, e un po’ sconcertata, dell’invecchiare di persone e cose e sentire, comune o personale che sia; l’invito a vivere questo tempo come una stagione nuova, sconosciuta e di incerta durata; la canzoni e note che evocano gruppi di chitarre e voci adolescenti scanzonate o consapevoli; rivoluzioni fallite o mancate; l’ironia complice e consapevole di essere vintage; la commedia dell’amore che fa rima con cuore; riflessioni sul tempo che si comprendono meglio da “over”; lo smarrimento di vedersi altro e di sentirsi un patetico ricordo; il disincanto di certe constatazioni. E poi visioni che acquietano, vino e drink che alleviano, silenzio liberatorio, bellezza a dispetto di ruggine e detriti.
Trovo poi, o prima, nella prefazione, tutti gli opportuni rimandi culturali, la ricostruzione dello studio necessario alla compiutezza e il giudizio conclusivo: «queste poesie sono molto belle». Concordo.
P.S.: mi è sembrata dissacrante l’ironia di «Un passaggio fondamentale». Sempre che la mia interpretazione sia corretta. [L'autore mi ha confermato che lo è].


 

 

 


 

 

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