rotolarsi, che passione!

Senti che odore di mare, Pedro…
Sento, Giatt, sento. Acre, direi. Dev’esserci qualcosa di poco piacevole in giro.
Ma no, è buonissimo. E anche oggi siamo qui, sulla mia spiaggetta preferita, anzi nostra, la stessa che amavi anche tu.
La stessa.
Non ti intristire, però. Lei lo sa che ci sei. E anche lui.
Sì, ma sai com’è, ci sono momenti in cui anch’io sento la nostalgia del nostro tempo insieme, quello vissuto, concreto, tangibile.
Dai, vieni con noi: se non c’è nessuno nell’ultima ansa mi mollano e ci rincorriamo un po’.
Arrivo, arrivo. Però dovresti stare attento a dove… ma cosa fai?!
Mi rotolo nelle velelle, va’ che bello…
Oh, un tanfo meraviglioso…
Giatt! NO! vieni via di lì!
Li senti come strillano? Fatti tuoi, ora. Bagnetto, sapone, asciugacapelli?
Ossignur! Me lo hanno appena fatto… non si può replicare così, a breve…
Dove ti sei rotolato, a breve?
In una pozzangheretta…
Acqua e fango?
Eh, no…
Di cosa, allora?
Miscela, carburante per l’Ape.
Sei incorreggibile, Giatt.
Tu non ti sei mai rotolato da nessuna parte?
Una volta, da piccolo, in un punto del giardino condominiale dove avevo trovato una specie di nido di vermi… un fetore terribile, bagnetto, sapone, asciugacapelli…
Quindi non hai titolo per farmi prediche. Dai vieni, giochiamo.
Giatt!!! Vieni via di lì, ho detto!