©Amelia Belloni Sonzogni
con la stilo nel pc
Questo libro è nato dall'esigenza di promuoverne un altro.
Un'idea geniale, secondo Valeria Gatti.
Carmen Trigiante scrive:
Amelia Belloni Sonzogni ci fa rivivere l'amore eterno che ha legato l'autrice al suo Pedro e ci ha conquistato, nel romanzo "Io ho sempre parlato". Ogni cane è speciale, unico e irripetibile, capace di smuovere, con la coda, le molecole magiche della realtà che ci circonda, per mostrarci un'altra prospettiva. Come è unico Pedro, così è unico Giatt, con le incertezze nate da un passato turbolento, che tanto ricorda non solo i cani vittime di abbandono, ma anche i giovani di oggi, lasciati a se stessi da una società egocentrica. Taluni, ignorando il rapporto che può nascere tra cane e umano, si limitano a dire che relazionarsi col cane sia una scelta più semplice, perché non esiste contraddittorio: un cane fa sempre ciò che vuole il "suo padrone". Ebbene, Amelia Belloni Sonzogni ci mostra che non è così: i cani ci parlano. Dobbiamo dismettere panni "troppo umani" e imparare a comprendere il loro linguaggio speciale. Dobbiamo scendere dal nostro piedistallo. Nessun rapporto è più costruttivo e arricchente di quello con gli animali, perché, per mettersi davvero in osservazione del loro universo, bisogna sradicare i preconcetti che abbiamo sulla vita. Abituati a una società individualista, competitiva, per relazionarci col cuore puro di un cane dobbiamo metterci totalmente in discussione. È difficilissimo. Aprirsi a un cane è una delle esperienze più autentiche e sconvolgenti, perché si rischia di dubitare della nostra umanità, e diventare esseri migliori. Ecco perché il cane "ha sempre parlato", per dirci ciò che noi umani abbiamo dimenticato, presi dal nostro ego smisurato. Ecco perché continua a parlarci, "chiuse le pagine del libro", e mai si spegnerà quella voce dentro di noi, se abbiamo avuto l'umiltà di ascoltarla nel profondo. Un cane non muore mai, ecco la verità. Ogni cane innaffia i più bei fiori di quel giardino che è la nostra anima. Pedro e Giatt cureranno le tensioni della loro umana, in ansia perché il suo libro possa raggiungere traguardi sperati e contribuire alla causa di beneficenza che ha sposato; festeggeranno con lei, quando i piccoli sogni diventeranno realtà, e ci racconteranno quanto sia bella la vita, quando c'è amore. Attraverso i racconti dei loro amici a quattrozampe, ci mostreranno la gratitudine verso la vita che dona nuove opportunità: aprire le sbarre del canile e consentire loro di correre ancora per i prati. Un inno alla scoperta di un nuovo mondo, più autentico e più completo. Più "umano".
Arabella: Ho finito Chiuse le pagine... molto delicato, piacevolissimo da leggere.
Lucia: Ho appena finito di leggere "chiuse le pagine del libro"... che dire sai toccare e far vibrare il cuore una marea di emozioni mi hanno travolto. [@luposilenzioso2]
un cliente AMZ: Libro bellissimo e poetico, imperdibile. Impossibile non leggerlo tutto d'un fiato.