©Amelia Belloni Sonzogni
con la stilo nel pc
Io ho sempre parlato. Vita di un cane unico con umani normali
Federico Maderno scrive:
Un libro coinvolgente e dolcissimo. Una narrazione empatica, che tocca il cuore di quanti conoscono bene gli “altri” animali ed è sapientemente bilanciata tra le nostalgie di ciò che non può tornare e le gioie di una nuova avventura. Una sorta di passaggio di testimone tra esseri viventi, non necessariamente umani (fortunatamente, non solo umani) perché le magie si rinnovino, per consentire a quello che è stato di portare nuovi frutti, di non essere stato invano. E un cane parlante, in questo caso, non è solo un espediente narrativo. Perché davvero, chi ha la fortuna di vivere con questi esseri tanto complessi ed affascinanti non avrà dubbi sulla possibilità di attivare livelli di comunicazione che trascendono i linguaggi di specie e attingono ad una consapevolezza superiore, ad una radice comune, ancestrale. Basta liberarsi dai pregiudizi, da certe remore culturali e lasciare che la sensibilità attivi il suo vocabolario segreto, il lessico generale che ci accomuna alle altre forme di Vita. Non ultimo pregio di questo bel libro, la destinazione di tutti i proventi per finanziare una struttura di aiuto e ricovero per cani. Da non perdere.
Carmen Trigiante scrive:
Oggi voglio presentarvi un romanzo che mi ha profondamente commossa, sia per il mio spirito di filosofa animalista, sia per l'intensità delle immagini evocate dalla scrittrice.
Aggiungo che la vendita del libro è collegata ad un progetto benefico a favore dei cani abbandonati in canile. "Io ho sempre parlato" di Amelia Belloni Sonzogni è un romanzo capolavoro della filosofia postantropocentrica, che esprime la grandezza del pensiero animal friendly, al di là degli stereotipi. Per secoli abbiamo distinto l'uomo dall'animale, ponendoci su un piano di superiorità per via della nostra peculiarità di articolare un linguaggio complesso: esso sarebbe la dimostrazione tangibile di una maggiore capacità percettiva ed emozionale dell'uomo, rispetto al resto del creato. Falso. Gli animali parlano, e il loro linguaggio è quello genuino della natura, che sottende all'energia cosmica e non ha bisogno di porsi in un'ottica individualista e competitiva per cercare la felicità, ma trova la propria realizzazione e il proprio scopo nell'armonia del gruppo. Aggiungiamo che gli animali si sforzano di comprendere il nostro linguaggio molto più di quanto noi facciamo col loro, ed è dimostrato che imparino sufficienti vocaboli da poter cogliere perfettamente il senso di ogni discorso che li riguardi. Ciò che invece non colgono col linguaggio, riescono a coglierlo grazie alla loro immensa capacità empatica, che noi
umani abbiamo smarrito, assieme alla nostra splendida "animalità". Se ci mettessimo in ascolto degli animali che vivono al nostro fianco, scopriremmo i concetti limitanti che distruggono la nostra vita con gli altri e, di conseguenza, la nostra felicità. Elena e suo marito Riccardo, dipinti nella bellezza delle loro anime sensibili, nella loro voglia di donare amore, ma anche nelle loro debolezze, negli errori rimasti a scolpire i vuoti del cuore, imparano ad ascoltare la voce del loro cane, ognuno secondo i propri tempi e, seguendo percorsi differenti, si incamminano sulla strada del miglioramento di se stessi e del proprio stile di vita. Nella narrazione, due voci struggenti si accavallano: quella di Pedro, che non c'è più e vive nei ricordi, e quella di Giatt, che i due coniugi hanno scelto di strappare al triste destino del canile, ma che ha bisogno di affrancarsi da una vita dolorosa. Il trauma delle esperienze precedenti, l'empatia come grande arma, l'amore che tutto può e perfino la consapevolezza che la morte fa parte della vita, sono alla base di un romanzo scritto con profondo coinvolgimento emotivo, capace di indurre a riflessioni importanti, di far sorridere e di lasciare con le lacrime agli occhi. Il cane, come il più grande dei filosofi, ha così tanto da insegnare all'uomo che non ci possiamo ritenere completi come "umani", se non ci siamo mai messi, nella vita, ad ascoltare per davvero la sua voce.
Irene Renei scrive
Chi ha un cane lo sa.
I cani ci parlano.
I cani ci ascoltano.
Entrano dalla porta principale della casa e del cuore e quando escono lasciano un sapore di vuoto e incompiuto difficile da spiegare.
O meglio, difficile da far capire a chi non ha mai avuto un cane per figlio.
Poi ti arriva tra le mani questo libro e tu leggi e ti leggi.
Leggi le tue emozioni per la prima nuotata al suo fianco, leggi la tua frustrazione per un cucciolo ancora ribelle, leggi il tuo panico incontrollabile per il pezzo di coperta mangiata.
Leggi e con lo sfogliare delle pagine giri pagine della tua di vita, in simbiosi con un essere puro che sembra nato solo per amare te.
Leggi e ti senti meno stupida a sapere che non solo tu falsi la voce per far parlare lui, che non solo tu dormi rannicchiata in un agolino del letto per fargli spazio.
Mi sento di dire un immenso grazie ad Amelia Belloni Sonzogni per aver messo da parte la sua profonda conoscenza di critica storica e aver fatto parlare la sua anima, il suo amore e il suo dolore per la perdita del suo amato cane Pedro.
La ringrazio per aver avuto la capacità di fare della sua sofferenza la culla per un nuovo cucciolo bisognoso d'amore e così facendo di averci indicato una strada.
La ringrazio perché mi ha fatto percepire l'esistenza di un mondo che credevo solo mio ed invece è reale.
Un mondo dove i nostri cani gioiscono e soffrono con noi e per noi, un mondo dove i nostri cani parlano e ci rimangono vicini nello spirito anche quando fisicamente non ci sono più.
Un viaggio dentro ad un amore che una volta provato diventa indispensabile.
Nb: i proventi di questo libro sono tutti destinati al "Rifugio di Francy" a Palermo.
Fatevi bene e fate del bene.
Leggetelo.
Clara Lazzari scrive:
Mi sono "imbattuta" in qualche post di Amelia Belloni Sonzogni, mi sono incuriosita capendo la sua passione per gli animali e ho curiosato nella biblioteca di writer officina. Così poi ho acquistato il suo libro "Io ho sempre parlato”, bellissimo e originale, che fin nel titolo svela una verità nota agli “umani con cane” e sconosciuta agli altri: i cani parlano. Non si sta dicendo che comunicano in vari modi con noi, come ogni addestratore canino insegna per aiutarci a decifrare i loro comportamenti proprio a questo scopo, ma che “parlano” veramente. Non so come accada. Chiunque abbia un cane sa che gli parla e che lo scambio è soddisfacente e reciproco e chi non l’ha più, quando pensa a lui, sente ancora le sue parole e può ricordarsi i dialoghi. L’autrice ci racconta di questo, di come Pedro, amatissimo cane di Elena e Riccardo, abbia sconvolto del tutto la loro vita, non entrandovi, ma piuttosto uscendone drammaticamente, di come questo sia stato un dolore inconsolabile e struggente almeno fino all’arrivo di Giatt, che presto saprà farsi spazio fino a trasformarsi da “rimpiazzo” a degno successore. Ma certo c’è voluto Pedro, il dialogo serrato tra i due cani, la pazienza che il vecchio ha avuto nell’insegnare al “piccoletto” ad amare gli umani e a non averne paura, in particolare quei due umani che lo hanno accolto nella loro casa. La storia raccontata è però anche storia di una coppia, che si ama profondamente e in cui l’uno si prende cura dell’altra, rivissuta attraverso i ricordi del passato, il racconto del presente e le parole di Pedro. L’impresa non era certamente facile, se si considera l’insolita prospettiva; eppure, l’autrice dà vita a un racconto scorrevole, ben scritto, molto piacevole e al contempo profondo. Lo consiglio!
se qualcosa può andar storto, lo farà?
sì, certo: non funzionava la webcam, perciò appaio solo in voce e questo ha il suo fascino, forse.
Nel 2020, in piena pandemia, si sperava che le manifestazioni culturali previste all'aperto si potessero tenere, invece non fu possibile presentare il libro in presenza.
Ma c'era la radio! In presenza no, ma on air sì!
Per me è stato un onore e motivo di orgoglio aprire quella breve rassegna per i microfoni di RLV
Sabina Camani scrive
Ci sono mondi dentro il mondo che vediamo solo con gli occhi.
Mondi di energie sottili, fatti di suoni silenti, di scambi emotivi profondi.
La Comprensione, la Compassione, il Mutuo Soccorso. tutte le sfumature dell'Amore, così come riescono a viaggiare da un essere all'altro, forse sono in grado di attraversare anche altre dimensioni.
E a volte, come si narra in questo libro, quando il loro tempo terreno sia finito si fermano e decidono di non passare subito Oltre perché hanno appena lasciato qualcuno che amano così tanto da voler continuare a prendersene cura.
Questa, narrata da Amelia Belloni Sonzogni è la storia di un amore e di tutti i suoi amori.
Pedro, il protagonista, è il cane di Elena e Riccardo che dopo molti anni felici trascorsi con il loro compagno\ amico\ fratello a quattro zampe si trovano costretti a decidere di interrompere le sue sofferenze dovute a una grave malattia degenerativa.
La penna sapiente della scrittrice è lama di katana e piuma. Riesce a portare con sé il lettore facendogli sentire lo stesso strazio provato da Elena e Riccardo, fino alle lacrime inarrestabili che ho versato leggendo.
Allo stesso tempo è capace di riportare alla memoria la delicatezza silenziosa della presenza di quell'amore; inamovibile nonostante la morte.
Questo è il cuore della narrazione. Il cuore, perché è il tessuto della storia ma anche perché Pedro, che con Elena ha sempre parlato mentre era in vita, continua a farlo anche dopo essersene andato. Con una maestria tanto rara quanto efficace il racconto prosegue spostandosi di continuo sui diversi punti di vista dei protagonisti.
Entra in scena Giatt, un cucciolino che Riccardo adotta in un canile per cercare di alleviare la tristezza di Elena dopo la perdita di Pedro, prima che si trasformi in una vera depressione.
Giatt però è passato attraverso esperienze insopportabili per chiunque, soprattutto per un cucciolo indifeso. Spaventato da tutto, teme gli umani, ha sviluppato comportamenti fobici e in più Elena, nel prendersi cura di lui, non sta meglio, perché si sente in colpa. Lui non è Pedro, lui non può prenderne il posto nel suo cuore e questo la fa sentire ancora più triste e colpevole verso il nuovo piccolino.
Ed ecco che una voce senza visibilità inizia ad accompagnare Giatt che dapprima spaventato e poi fiducioso riceve le sue prime lezioni sulla vita in una famiglia di umani buoni.
Pedro, invisibile ma amorevolmente e fattivamente presente, si prende cura dell'educazione del nuovo cucciolo insegnandogli tutto quello che lui ha imparato in una vita felice e piena di amore.
Mentre il racconto scorre con emozioni ad ogni pagina e ambientazioni splendide come il mare di Levanto scopriamo che Riccardo, il marito di Elena, non era il solo in famiglia a preoccuparsi per lei; anche Pedro lo faceva.
Lui racconta a Giatt che "Elena a volte sente la malinconia" e così, con la scusa di farsi portare fuori, la faceva uscire per andare al mare e quando erano lì insieme, si inventava tutte le cose più buffe per farla sorridere e rasserenarla. I salti a quattro zampe. le corse.
Giatt impara in questo modo che non solo esistono umani amorevoli e buoni ma che anche loro, come lui, hanno bisogno di aiuto e di cure e noi che stiamo leggendo ci troviamo a guardare gli avvenimenti con gli occhi di Giatt e Pedro, ad ascoltare i loro discorsi, a sentire l'affetto profondo e invincibile di Pedro che vorrebbe essere ancora vivo per appoggiarsi al bordo del letto e guardare Elena dormire, per farsi trovare ancora lì quando lei si sveglia.
Insegnerà queste cose a Giatt e poco per volta Elena si innamorerà anche di lui e non dovrà scegliere a chi far posto nel suo cuore perché Pedro non se n'è andato e non ha mai smesso di parlare.
Ci sono mondi dentro il mondo che vediamo solo con gli occhi e gli animali parlano una lingua silenziosa che non tutti tra noi ancora conoscono; è un esperanto chiamato Amore.
Non necessita di studi particolari, è sufficiente frequentare assiduamente uno di loro e prendersene cura per impararlo.
Questa storia dolce, umoristica e dolente, narrata da una bravissima scrittrice, laureata in lettere, studiosa di storia contemporanea. mostra da dentro con profonda e lucida esperienza una parte dei mondi invisibili ai quali ogni giorno passiamo accanto.
Lo consiglio a tutti con tutto il cuore.
Il libro è indissolubilmente legato al Canile Rifugio di Francy Cognato a Palermo.
Dani Ballestra, sulla pagina FB Libri con la coda inaugura la rubrica #intervistaconlautore
#boodperglialtri è un progetto che la blogger Valeria Gatti illustra mentre introduce la mia intervista, la prima di una serie dedicata agli autori che hanno deciso di devolvere il ricavato delle vendite delle loro opere a iniziative benefiche. Le sue domande mirano diritto al cuore del libro e alla sua genesi.