io e Pedro

Quando il tuo cane muore, hai un vuoto dentro che pare una voragine. Soffri, e ti senti peggio se ti dicono prendine un altro.
Quando poi qualcuno decide al posto tuo, soffri anche allora, perché non è il tuo cane. Ci vuole il tempo necessario. Ci provi, ma non è lui, lui ti capiva, tu lo capivi. Come? Parlando.
Perciò il tuo cane, che non ti ha mai lasciato davvero, aiuta te, aiuta l’altro e prova a parlare anche al maschio umano incredulo.

la finalità

Se dovessi seguire, per la promozione del mio libro, le indicazioni presenti in rete che suggeriscono di descrivere la propria esperienza di scrittura, dovrei dire che ho pianto dalla prima riga all’ultima, perché – chi ha avuto la fortuna di avere un legame simbiotico con il proprio animale lo sa – quando lui muore si apre in te una voragine che ti inghiotte e rischi di morire pure tu.

A me è capitato e la leggenda, bellissima, del ponte dell’arcobaleno non è bastata, non è riuscita a consolarmi.

La scrittura invece, nel mio caso, è stata d’aiuto e desidero restituirlo come posso.

Ho deciso quindi di destinare tutto il ricavato delle vendite di questo libro ai cani del Rifugio di Francy Cognato, a Palermo.

dalla prefazione di Raffaele Mantegazza

docente di Scienze pedagogiche e sociali, Dipartimento di Medicina, Università di Milano Bicocca, che ringrazio per essersi unito all'iniziativa benefica regalandomi la prefazione


«Una storia nella quale gli animali parlano. Sarà un racconto di fantascienza? Una favola di Fedro? Un fantasy? No, è un racconto realistico, e la cosa sconcertante non è tanto che gli animali parlano, cosa che non dovrebbe assolutamente stupirci, ma che ci siano esseri umani disposti ad ascoltarli e capirli»​

«Il linguaggio è relazione, evidenzia e sottolinea gli aspetti positivi e negativi di un rapporto. Quando un illustre scienziato ha potuto affermare che il miagolio del gatto significa “dipendenza” ha legittimato in modo sconcertante lo specismo di una specie, quella umana, che di certo è superiore agli animali nella propria infinita presunzione»​

«Tutto è linguaggio, o meglio tutto può essere ascoltato, non con le orecchie ma con ogni parte del corpo. La vita può essere articolata in tante lingue che si intrecciano, si commentano, si correggono. Vivere il nostro rapporto con gli animali dal punto di vista dell'ascolto significa toglierci finalmente da quel centro del mondo nel quale ci siamo messi con sconcertante arroganza e collocarci alla periferia, dove si sentono suoni nuovi, rumori diversi, parole che non abbiamo mai immaginato. La vicenda narrata in questo libro ci aiuta a farlo, ci mostra che tutti sono capaci di questo gesto ma che non si tratta di un gesto facile, occorre umiltà e occorre sapersi mettere al proprio posto all'interno del cosmo»


l'incipit
leggi con un clic

Inserito nella biblioteca di Writer Officina, Io ho sempre parlato ha partecipato al Writer Golden Officina, primo concorso indetto tra tutti i libri inseriti, oggi più di 2000.         Si è classificato al secondo posto.
Iscritto al IX Premio Letterario Internazionale Città di Sarzana, si è aggiudicato una menzione di merito.

letto e interpretato

RR audiolibri

prima puntata

Nella storia della radio e della televisione, i radiodrammi erano piccoli capolavori, prima dell'immagine.
E piccoli capolavori sono anche gli audiolibri.
Il mio grazie a RR audiolibri per questo regalo.

Raffaella Marchegiano

seconda puntata

La lettura ad alta voce: è utile a chi scrive per valutare la fluidità delle parole o la loro incongruenza; è utile a chi legge per gradevolezza di ascolto mentre si hanno le mani impegnate; è indispensabile per chi non vede, oppure non riesce più ad essere autonomo. Con l'intonazione giusta, la commozione trasmessa da una voce che coglie essenza senso e sentimento della parola scritta è un esercizio trascurato da potenziare.
Carlo Mora

terza puntata

Questa lettura interpretata, realizzata per me dagli attori filodrammatici citati, è una forma di promozione che mi è stata donata con grande generosità.

Fabrizio Marchegiani

quarta puntata

Le puntate presentano autrice e libro, se ne legge una piccola parte con l'aggiunta di qualche recensione al libro stesso.

alla radio

Ancora Raffaella Marchegiano e Rossella Sabato ne hanno letto un altro capitolo - In moto - ai microfoni di Radio Punto Legnano, ospiti della rubrica Social Bitter di Ylenia Santosuosso.
Clic qui per ascoltare e vedere

recensioni e interviste

Intervista live con Federica Marsano

Levanto Readings

Libri con la coda

Nel gruppo facebook

LIBRI CON LA CODA l'amministratrice

DANI BALLESTRA ha inaugurato con me la rubrica #intervistaconlautore


BOOD il Blog

di Valeria Gatti

#boodperglialtri è un progetto che la blogger VALERIA GATTI illustra mentre introduce la mia intervista, la prima di una serie dedicata agli autori che hanno deciso di devolvere il ricavato delle vendite delle loro opere a iniziative benefiche. Le sue domande mirano diritto al cuore del libro e alla sua genesi.

Donne che pensano
il blog di Irene Renei

Pedro mi ha reso felice in ogni istante della sua vita. Ci è riuscito anche mentre scrivevo di lui, nonostante il dolore, ci è riuscito diventando pagina scritta. Come ha detto un amico, ora parlerà per sempre. Tra le persone che, attraverso le mie parole, hanno sentito la sua voce, e ne hanno a loro volta parlato, c'è IRENE RENEI. Questa  la sua recensione:


donne che pensano recensione.pdf
Recensione di Carmen Trigiante.pdf

Carmen Trigiante

Mi prende il blocco dello scrittore di fronte a certe immagini di me e del mio libro riflesse nelle parole di chi lo ha letto.

Adelaide J. Pellitteri

L'autrice mi ha subito messa in sintonia con la storia, un incipit scritto con i santi crismi. Scorrevolezza e proporzione delle frasi (nè troppo lunghe nè troppo brevi, e considera che io sono amante delle frasi sincopate e spezzate), nel solo inizio si dipana già una storia di sentimenti tra la coppia e il loro cane (non voglio dire molto per non far capire a chi ho dato il voto). Le immagini si sono susseguite in modo naturale, mi è piaciuto l'inserimento del punto di vista dell'animale che la coppia avrebbe adottato dopo la perdita del primo. È palpabile la conoscenza dell'argomento, dei sentimenti che genera la presenza di un animale in casa, le dinamiche che si sviluppano.

Altre recensioni

su Amazon

su Internet Book Shop

Mi sono "imbattuta" in qualche post di Amelia Belloni Sonzogni, mi sono incuriosita capendo la sua passione per gli animali e ho curiosato nella biblioteca di writer officina. Così poi ho acquistato il suo libro "Io ho sempre parlato”, bellissimo e originale, che fin nel titolo svela una verità nota agli “umani con cane” e sconosciuta agli altri: i cani parlano. Non si sta dicendo che comunicano in vari modi con noi, come ogni addestratore canino insegna per aiutarci a decifrare i loro comportamenti proprio a questo scopo, ma che “parlano” veramente. Non so come accada. Chiunque abbia un cane sa che gli parla e che lo scambio è soddisfacente e reciproco e chi non l’ha più, quando pensa a lui, sente ancora le sue parole e può ricordarsi i dialoghi. L’autrice ci racconta di questo, di come Pedro, amatissimo cane di Elena e Riccardo, abbia sconvolto del tutto la loro vita, non entrandovi, ma piuttosto uscendone drammaticamente, di come questo sia stato un dolore inconsolabile e struggente almeno fino all’arrivo di Giatt, che presto saprà farsi spazio fino a trasformarsi da “rimpiazzo” a degno successore. Ma certo c’è voluto Pedro, il dialogo serrato tra i due cani, la pazienza che il vecchio ha avuto nell’insegnare al “piccoletto” ad amare gli umani e a non averne paura, in particolare quei due umani che lo hanno accolto nella loro casa. La storia raccontata è però anche storia di una coppia, che si ama profondamente e in cui l’uno si prende cura dell’altra, rivissuta attraverso i ricordi del passato, il racconto del presente e le parole di Pedro. L’impresa non era certamente facile, se si considera l’insolita prospettiva; eppure, l’autrice dà vita a un racconto scorrevole, ben scritto, molto piacevole e al contempo profondo. Lo consiglio!
Ci sono mondi dentro il mondo che vediamo solo con gli occhi.
Mondi di energie sottili, fatti di suoni silenti, di scambi emotivi profondi.
La Comprensione, la Compassione, il Mutuo Soccorso. tutte le sfumature dell'Amore, così come riescono a viaggiare da un essere all'altro, forse sono in grado di attraversare anche altre dimensioni.
E a volte, come si narra in questo libro, quando il loro tempo terreno sia finito si fermano e decidono di non passare subito Oltre perché hanno appena lasciato qualcuno che amano così tanto da voler continuare a prendersene cura.
Questa, narrata da Amelia Belloni Sonzogni è la storia di un amore e di tutti i suoi amori.
Pedro, il protagonista, è il cane di Elena e Riccardo che dopo molti anni felici trascorsi con il loro compagno\ amico\ fratello a quattro zampe si trovano costretti a decidere di interrompere le sue sofferenze dovute a una grave malattia degenerativa.
La penna sapiente della scrittrice è lama di katana e piuma. Riesce a portare con sé il lettore facendogli sentire lo stesso strazio provato da Elena e Riccardo, fino alle lacrime inarrestabili che ho versato leggendo.
Allo stesso tempo è capace di riportare alla memoria la delicatezza silenziosa della presenza di quell'amore; inamovibile nonostante la morte.
Questo è il cuore della narrazione. Il cuore, perché è il tessuto della storia ma anche perché Pedro, che con Elena ha sempre parlato mentre era in vita, continua a farlo anche dopo essersene andato. Con una maestria tanto rara quanto efficace il racconto prosegue spostandosi di continuo sui diversi punti di vista dei protagonisti.
Entra in scena Giatt, un cucciolino che Riccardo adotta in un canile per cercare di alleviare la tristezza di Elena dopo la perdita di Pedro, prima che si trasformi in una vera depressione.
Giatt però è passato attraverso esperienze insopportabili per chiunque, soprattutto per un cucciolo indifeso. Spaventato da tutto, teme gli umani, ha sviluppato comportamenti fobici e in più Elena, nel prendersi cura di lui, non sta meglio, perché si sente in colpa. Lui non è Pedro, lui non può prenderne il posto nel suo cuore e questo la fa sentire ancora più triste e colpevole verso il nuovo piccolino.
Ed ecco che una voce senza visibilità inizia ad accompagnare Giatt che dapprima spaventato e poi fiducioso riceve le sue prime lezioni sulla vita in una famiglia di umani buoni.
Pedro, invisibile ma amorevolmente e fattivamente presente, si prende cura dell'educazione del nuovo cucciolo insegnandogli tutto quello che lui ha imparato in una vita felice e piena di amore.
Mentre il racconto scorre con emozioni ad ogni pagina e ambientazioni splendide come il mare di Levanto scopriamo che Riccardo, il marito di Elena, non era il solo in famiglia a preoccuparsi per lei; anche Pedro lo faceva.
Lui racconta a Giatt che "Elena a volte sente la malinconia" e così, con la scusa di farsi portare fuori, la faceva uscire per andare al mare e quando erano lì insieme, si inventava tutte le cose più buffe per farla sorridere e rasserenarla. I salti a quattro zampe. le corse.    
Giatt impara in questo modo che non solo esistono umani amorevoli e buoni ma che anche loro, come lui, hanno bisogno di aiuto e di cure e noi che stiamo leggendo ci troviamo a guardare gli avvenimenti con gli occhi di Giatt e Pedro, ad ascoltare i loro discorsi, a sentire l'affetto profondo e invincibile di Pedro che vorrebbe essere ancora vivo per appoggiarsi al bordo del letto e guardare Elena dormire, per farsi trovare ancora lì quando lei si sveglia.
Insegnerà queste cose a Giatt e poco per volta Elena si innamorerà anche di lui e non dovrà scegliere a chi far posto nel suo cuore perché Pedro non se n'è andato e non ha mai smesso di parlare.
Ci sono mondi dentro il mondo che vediamo solo con gli occhi e gli animali parlano una lingua silenziosa che non tutti tra noi ancora conoscono; è un esperanto chiamato Amore.
Non necessita di studi particolari, è sufficiente frequentare assiduamente uno di loro e prendersene cura per impararlo.  
Questa storia dolce, umoristica e dolente, narrata da una bravissima scrittrice, laureata in lettere, studiosa di storia contemporanea. mostra da dentro con profonda e lucida esperienza una parte dei mondi invisibili ai quali ogni giorno passiamo accanto.
Lo consiglio a tutti con tutto il cuore.
Il libro è indissolubilmente legato al Canile Rifugio di Francy Cognato a Palermo.