biografie storiche

 
Gino Cornaggia
1° giugno 1990

"C'è in questa caratteristica figura della militanza ambrosiana un tocco di candore, una tenace dirittura, una dignità calda e cordiale [...] che balza subito agli occhi nel profilo biografico curato con garbata pazienza da Amelia Belloni Sonzogni [...] Passo a passo la biografia ci presenta le battaglie sostenute, i ruoli svolti, la trasparente discrezione di ogni ora. Cornaggia non ha accumulato ricchezze e potere, ha invece messo a frutto gli onori ricevuti e sì, anche il nome".
Dalla prefazione di Giorgio Rumi


Rotary di Milano
23 novembre 1993

"Chi ha potuto leggere il manoscritto di questo lavoro è rimasto impressionato per la capacità della scrittrice di selezionare, da una grave mole di documenti, quelli più idonei a sviluppare spunti interessanti e filoni di idee. Né ella si è limitata agli archivi rotariani [...] Ne esce un quadro non certo agiografico".
Dall'introduzione di Pier Giusto Jaeger
Copertina disegnata da Bob Noorda

Callisto Giavazzi
22 settembre 1995

"L'autrice non ha altro scopo, fuori di quello di ripresentare la storia di un italiano di questo secolo, col suo patrimonio ideale e religioso, i suoi interessi, i legami famigliari, e il ruolo svolto nella sua patria: quella domestica, la bergamasca appunto, e quella più grande e risolutiva, l'italiana [...] è il cammino della tradizione europea di classe dirigente [...] non si dà legittimazione all'agiatezza e alla distinzione sociale, se non nel servizio". Dalla prefazione di Giorgio Rumi

Giuseppe Bicchierai
10 dicembre 1998

"Uno studio come questo di Amelia Belloni Sonzogni scava in profondità, col solo limite delle disponibilità delle fonti documentarie e delle fonti orali che si assotigliano inesorabilmente col volgere del tempo [...] risolve una volta per tutte il ruolo della chiesa ambrosiana [...] di fronte al tedesco occupante ed al collaborazionismo di Salò".
Dalla prefazione di Giorgio Rumi

Prix Italia
entro il 2004? (2008)

Caleidoscopica creatura, nata dall'unione tra cultura umanistica e innovazioni tecnologiche, il Prix Italia è in questo libro osservato da dietro le quinte, nel tentativo di individuare e ricostruire la linea editoriale che lo ha ispirato. La sua storia si interseca con quella dei mezzi di comunicazione di massa, il suo ruolo si profila come quello di un'atipica diplomazia "transnazionale" in grado di superare agilmente i confini e i particolarismi geografici in nome di interessi economici e culturali da perseguire con intenti comuni, il suo scopo - promuovere la qualità - si concretizza nella ripetuta sfida di riempire i codici mass mediali di contenuti "alti". Tuttavia, si sa, nemo profeta in patria. Noto e apprezzato all'estero, il Prix Italia paga nella terra natale il prezzo della scelta blasonata operata in origine.

la mia bibliografia

rimando a un elenco, un po' asettico - lo riconosco, e per addetti ai lavori - delle altre mie pubblicazioni scientifiche.